I Comuni più virtuosi in Italia per l’utilizzo di energia rinnovabile? Sono 39 in totale e soddisfano i consumi dei residenti col 100 per cento di energia rinnovabile, sia elettrica che termica.
Lo rende noto Legambiente col rapporto “Comuni Rinnovabili 2016”, presentato lo scorso 11 maggio a Roma. “I Comuni più avanzati in questa rivoluzione dal basso, dimostrano come si debba guardare a un modello energetico sempre più distribuito, pulito, innovativo”, ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini. “Al neo ministro Calenda proponiamo di guardare a queste esperienze per raggiungere l’obiettivo del 50 per cento da rinnovabili annunciato dal premier Renzi entro la legislatura, liberando in particolare l’autoproduzione, la produzione e distribuzione locale da fonti rinnovabili”.
Per quel che riguarda il fotovoltaico, in testa si trova il piccolo Comune di San Bellino (Ro) con 71,3 MW. Potenza che supera ampiamente i fabbisogni elettrici dei cittadini. In totale sono 1.420 i Comuni dove la produzione di energia elettrica supera il fabbisogno delle famiglie residenti.
Per l’eolico invece risulta essere installata una potenza pari a 9.270 MW, suddivisa su 850 Comuni, coprendo il fabbisogno di oltre 5,5 milioni di famiglie. I Comuni del mini idroelettrico sono 1.275, prendendo in considerazione gli impianti fino a 3 MW e la potenza totale installata per questa dimensione è di 1.297 MW, pari al fabbisogno di energia elettrica di 2 milioni di famiglie. Ci sono poi territori che hanno scelto la geotermia o le bioenergie, soddisfando in questo caso la domanda di più di 7 milioni di famiglie. E questo nonostante siano ancora “numerose le barriere e le tasse che oggi impediscono investimenti che sarebbero a costo zero, e per questo occorre introdurre regole semplici e trasparenti per l’approvazione dei progetti, spingendo gli investimenti attraverso innovazioni nel mercato elettrico e negli incentivi, nelle reti energetiche”, sottolinea Zanchini.
Sono due in particolare le realtà ad essere state premiate per aver scelto le rinnovabili: Val di Vizze, in provincia di Bolzano e San Lorenzo Bellizzi, in provincia di Cosenza. Il primo ha raggiunto il traguardo del 100 per cento di energia rinnovabile grazie a un mix di 5 tecnologie distribuite nel territorio. Solare, idroelettrico, biomassa. Fonti gestite da un’unica società elettrica tramite reti smart, in grado di gestire flussi e domanda. Un ulteriore contributo arriva da altri 2 impianti a biomasse, da 1 impianto a bioliquidi, connessi alla rete elettrica e termica e da alcuni impianti solari termici. L’ultimo progetto in fase di realizzazione è un impianto a biogas in grado di raccogliere i rifiuti zootecnici degli allevamenti della valle che produce sia energia elettrica che termica.
Interessante il caso di San Lorenzo Bellizzi, 660 abitanti all’interno del Parco del Pollino: il Comune ha deciso di utilizzare alcuni terreni, ceduti a titolo gratuito ad alcune cooperative agricole locali, per realizzare 15 MW di impianti fotovoltaici su serre. Le entrate derivanti dal Conto Energia, circa 80.000 euro l’anno, sono state ridistribuite in questi anni alla cittadinanza attraverso l’esenzione della Tasi.
Mix energetico, smart grid, innovazione e investimenti a lungo termine. È questa la ricetta che ha portato in 10 anni una crescita del contributo delle rinnovabili rispetto ai consumi “dal 15 al 35,5 per cento, grazie a un modello di produzione distribuito nel territorio con oltre 850 mila impianti diffusi da Nord a Sud, dalle aree interne alle grandi città”, concude Legambiente. “L’Italia è il primo Paese al mondo per incidenza del solare rispetto ai consumi elettrici, davanti a Grecia e Germania, e possiede alcune delle esperienze di innovazione più interessanti a livello mondiale che vedono protagonisti comunità, enti e imprese locali”.
Elettrico per definizione, il trasporto su rotaia nelle aree metropolitane ora diventa anche rinnovabile. A Santiago del Cile sono partiti i lavori per la prima sotterranea che verrà alimentata da green energy. Nella capitale del paese sudamericano stretto tra il Pacifico e le Ande, entro la fine del 2018 entrerà in funzione la nuova linea della metro, la sesta, che al 60 per cento si muoverà grazie all'elettricità rinnovabile: sarà prodotta per il 42 per cento da fotovoltaico e il restante 18 per cento dall'eolico.
Ma come verrà certificato il ricorso alle rinnovabili? Semplicemente perché saranno costruiti impianti dedicati alla produzione di energia destinati ad alimentare la nuova linea della metro. In particolare, gli impianti saranno realizzati nel deserto di Atacama, lo stesso che è servito da ambientazione per tutta la seconda parte di uno degli ultimi episodi della saga di 007, "Quantun of solance".
La centrale fotovoltaica è stata presa in carico da Total Sun Power e prende il nome di "Pellicano": 255mila pannelli per una potenza installata di 111 megawatt, equivalente all'energia che potrebbe soddisfare 100mila famiglie. Non lontano da Acatama, nell'area costiere di San Juan de Aceituno, sorgerà un parco eolico che verrà realizzato dalla brasiliana Power Consortium Latinoamerican.
Da notare che l'impianto che sfrutta l'energia solare sarà costruito da una controllata dal gruppo petrolifero francese Total, a dimostrazione di come anche i grandi gruppi da sempre legati agli idrocarburi stiano riciclando parte della propria attività nelle rinnovabili per non rimanere spiazzati dal declino dell'uso del greggio. Il Cile, già da qualche anno, ha deciso di spingere sulle rinnovabili: i progetti del governo - anche tramite gare internazionali - parlano di coprire il 70 per cento del fabbisogno di energia con fonti rinnovabili entro il 2050.
APPLE potrebbe entrare nel mercato delle rinnovabili come fornitore di energia direttamente ai consumatori. La compagnia di Cupertino, come riportato dal sito 9to5mac, ha creato una società controllata, la Apple Energy, con cui punta a vendere negli Usa l'elettricità in eccesso generata dai suoi impianti per energia solare che si trovano in California e nel Nevada. Apple Energy è registrata nel Delaware ma fa capo alla compagnia con sede a Cupertino.
Le compagnie private che vendono energia in eccesso possono farlo normalmente verso altre aziende energetiche e a prezzi all'ingrosso. Invece, nota il blog Usa, dai documenti che Apple ha inviato alle autorità per ottenere l'autorizzazione emerge che la compagnia guidata da Tim Cook vuole vendere energia direttamente agli utenti e a prezzi di mercato.
Insieme a Google, Apple è fra i maggiori investitori in progetti nel campo energetico al di fuori dell'industria di settore. Cupertino ha speso 850 milioni di dollari l'anno scorso, riporta Bloomberg, in un impianto solare da 130 megawatt a sud di San Francisco e ha all'attivo numerosi investimenti nelle rinnovabili. Se la richiesta venisse approvata, Apple potrebbe cominciare a vendere energia ai consumatori a partire dal 5 agosto. Google lo fa già dal 2010.